La Cooperativa Panta Rei nasce e si sviluppa sul territorio romano con l’esigenza di dare delle risposte positive nel contesto della riabilitazione psichiatrica. Al momento della sua fondazione, nel 1997, gli operatori di Panta Rei hanno stabilito come obiettivo principale quello di fornire soluzioni efficaci al problema della residenzialità e dell’abbandono sociale, condizione in cui versano molte persone con disagio mentale. La chiave di ogni intervento della cooperativa è la consapevolezza dell’importanza nel percorso di vita di uno spazio sociale e personale che consenta la crescita e il cammino verso l’autonomia e l’autodeterminazione, come individui prima che come pazienti.

Dallo Statuto della Cooperativa:

3.1 La Cooperativa è retta e disciplinata secondo il principio della mutualità senza fini di speculazione privata.
3.2 Lo scopo principale che la Cooperativa intende perseguire è quello dell’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini, attraverso – la gestione di servizi socio – sanitari, assistenziali ed educativi, ai sensi dell’art. 1, lettera a) della legge n. 381/91, orientata in via prioritaria ma non esclusiva all’educazione dell’infanzia e dell’adolescenza e alla partecipazione delle famiglie.
[…]
La cooperativa sociale garantisce il pieno rispetto della dignità umana e i diritti di libertà e di autonomia della persona con disabilità e ne promuove la piena integrazione nella famiglia, nella scuola e nella società, in osservanza della Legge n. 104 del 5 febbraio 1992.
La cooperativa sociale intende prestare particolare attenzione al ruolo della famiglia: al coinvolgimento di essa e alla co-partecipazione nel processo educativo.
3.3 La Cooperativa ha, inoltre lo scopo di procurare ai soci continuità d’occupazione lavorativa e di contribuire al miglioramento delle loro condizioni economiche, sociali, professionali, tramite l’esercizio in forma associata dell’impresa. Per il raggiungimento di tale scopo mutualistico, i soci instaurano con la Cooperativa, oltre al rapporto associativo, un ulteriore rapporto mutualistico di lavoro.

Le persone, gli operatori (psicologi, assistenti sociali ed educatori), che si alternano quotidianamente nel duro compito di portare salute laddove finora c’è stata solo indifferenza e pregiudizio, portare stabilità e benessere in contesti nei quali sono mancati in modo patologico e per le ragioni più complesse, con impegno non solo solidaristico, ma anche altamente qualificato e professionale, si impegnano a raggiungere esattamente questi obiettivi.
Negli anni ’70 Franco Basaglia, il noto psichiatra che ha radicalmente cambiato la cultura e la legislazione in merito alla follia e alla sua presa in carico da parte della società, principalmente attraverso la chiusura dei manicomi e la scrittura della famosa Legge 180, scriveva:

Quando si parla di esclusione a certi livelli sociali, dei rapporti sociali di produzione fra uomo e uomo nella società occidentale, si capisce anche come la malattia – di qualunque natura essa sia – possa diventare uno degli elementi usabili all’interno di questa logica, sfruttabile come conferma di un’esclusione la cui natura irreversibile è data dalla categoria di appartenenza del paziente e dal suo potere economico e culturale. Questo non significa- come spesso è stato frainteso- che la malattia mentale non esista e che non si tenga conto in psichiatria, cioè in medicina, dei processi fondamentali dell’uomo. Ma significa che la malattia, come segno di una delle contraddizioni umane, può essa stessa essere usata all’interno della logica dello sfruttamento e del privilegio, venendo cosi ad assumere un’altra faccia- la faccia sociale- che la fa diventare di volta in volta qualcosa di diverso da ciò che era primariamente.

Franco Basaglia, L’utopia della realtà

E’ in questa prospettiva che la Cooperativa Panta Rei ha cercato di fondare le proprie fondamenta culturali e il proprio agire sociale, con lo scopo di erigere un edificio progettuale in grado di essere presente sul territorio come luogo di risposta al disagio psicosociale e come punto di riferimento per percorsi esistenziali che valorizzino le diversità invece che stigmatizzarle, che promuovano il benessere opponendosi alla povertà intellettuale e che proiettino una luce di speranza laddove un tunnel senza fine sembra chiudere dentro di sè persone, luoghi e relazioni.

Le attività della Panta Rei si definiscono principalmente nell’ambito di quattro aree di interesse terapeutico e culturale.
Per quanto riguarda l’area socio-riabilitativa, come prima risorsa terapeutica, la cooperativa si è adoperata nel tempo a costruire soluzioni nell’ambito della residenzialità e della presa in cura di pazienti con disagio psicologico anche individualmente. Numerose sono le esperienze che configurano un approccio primariamente individualizzato e finalizzato al reinserimento sociale.

Una seconda area di intervento della Panta Rei è quella artistica o arte-terapeutica, all’interno della quale lo scopo ultimo di ogni attività non è stato tanto il risultato artistico/estetico, quanto la crescita individuale all’interno di contesti specifici.

La terza area di intervento è quella formativa, attraverso la realizzazione di corsi di informatica di base per utenti dei Dipartimenti di Salute Mentale, workshops di vario tipo su tematiche specifiche e soprattutto tutoraggio finalizzato all’inserimento lavorativo.

L’ultima area di intervento è quella della consulenza e psicoterapia. Gli psicologi/psicoterapeuti della Panta Rei sono impegnati anche individualmente nella risposta alla richiesta di un sostegno privato, sia in forma di psicoterapia che di counseling, e hanno strutturato di recente un nuovo servizio sociale denominato Progetto Koinè.

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